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Raccolta olio vegetale esausto

L’olio vegetale usato nella frittura, portato alle alte temperature necessarie alla cottura dei cibi, diventa un grave pericolo se disperso nell’ambiente.

Se non smaltiti correttamente gli oli esausti finiscono negli scarichi civili e nelle fognature, causando forte inquinamento ambientale e aumento dei costi di depurazione delle acque.

Non recuperare olio vegetale esausto ma buttarlo nel lavandino significa immetterlo nella rete fognaria permettendogli di raggiungere gli impianti di depurazione che subiranno grazie al nostro gesto dei gravi danni dagli elevati costi economici e ambientali. Non recuperare olio vegetale esausto e far sì che arrivi a mescolarsi al liquido in uno specchio d’acqua significa creare disastro ambientale.

Parlo di disastro perché un litro d’olio è in grado di formare una pellicola inquinante grande quanto un campo da calcio molto pericolosa perché va a ridurre l’ossigenazione. L’acqua diventa non più potabile, in questo caso, e sempre per un litro d’olio si parla di un milione di litri d’acqua.

Pensiamo a quanta ne consumiamo in un giorno e quindi a quante persone togliamo acqua potabile. Se l’olio esausto non recuperato viene disperso nel suolo, esso va a impedire alla flora di assumere le sostanze nutritive con conseguenze pessime su tutta la catena alimentare e sulla nostra salute.

Vanno pertanto conferiti negli appositi contenitori posizionati in alcune aree del proprio comune , ove previsto.